Deserto tattile è il secondo episodio della ricerca coreografica di Nicola Galli dedicata
al deserto e alla più ampia nozione di paesaggio.
A partire dal percorso di ricerca che ha dato vita nel 2018 al primo episodio intitolato "Deserto digitale",
la visione immaginifica del deserto prende nuovamente forma nel rinnovato desiderio di indagare i tratti della società
contemporanea e il riflesso dell'attività umana sul mondo: una crescente solitudine sociale, la velocità antropica
e l'evaporazione dei concetti di distanza e di limite.
La poetica del coreografo - votata all'assenza di gerarchie tra i linguaggi e gli elementi che compongono la scena
- unisce e condensa in una relazione organica e interdipendente il gesto, la luce e il suono per generare un archivio
figurativo che racconta il deserto inteso come spazio fisico disabitato, paesaggio del corpo e condizione esistenziale interiore.
In scena prende forma un abisso di luoghi del mondo e dell'animo umano attraversati da figure viaggiatrici opache
e mute che invitano il nostro sguardo a contemplare immagini tattili e muscolari, a toccarne i margini
sfuocati e a smarrirsi in prospettive multiple che affiorano e si dissolvono in un magma sonoro capace
di sospendere la cadenza del quotidiano fino a sfilacciare la percezione dello spazio-tempo.