Il nuovo progetto artistico di Nicola Galli prosegue nel solco della ricerca che il coreografo porta avanti dal 2010 intorno all'esistenza dell'essere umano contemporaneo.
La necessità sempre più forte di ridefinire collettivamente un posizionamento critico del nostro vivere e di attivare un pensiero ecosistemico
che rinnovi le relazioni invisibili che connettono le cose porta il coreografo a indagare il naufragio quale condizione del nostro presente,
per guardare da vicino i resti e le macerie del mondo.
Il progetto si ispira al romanzo "Il signore delle mosche" di William Golding e ne mette in scena una libera e critica re-interpretazione
traslando la narrazione, il luogo e il tempo originali.
Le tracce dell'isola, della riva e dei giovani naufraghi si dissolvono lasciando il posto a un relitto che diviene edificio e roccaforte abitata
da un gruppo di adulti che, spinti dal desidero di immaginare un nuovo futuro, si ribellano al ritorno e diventano creatori di un nuovo abitare.
Tra danza, musica e installazione luminosa, la scena si trasforma in una discoteca al crepuscolo del mondo: una pioggia battente e ritmica di luci,
suoni e voci sotto la quale i corpi sperimentano il potere lisergico, catartico e lenitivo della danza, attraversando gli incubi e le allucinazioni del romanzo
in forma di ricordo fino ad arrivare alla trasformazione interiore personale e collettiva.